Blefaroplastica e botox a confronto

Blefaroplastica e botox a confronto

 Gli occhi sono lo specchio dell’anima ed esprimono tutte le emozioni e le espressioni. Danno carattere al volto ma, purtroppo, il tempo passa anche per lo sguardo. Palpebre appesantite, zampe di gallina e altri fastidiosi inestetismi sono i nemici di uno sguardo fresco e giovane. Molte pazienti mi chiedono quale sia il protocollo più indicato: blefaroplastica o botox? La risposta è semplice: entrambe ma separatamente e solo quando indicate. Vediamo insieme quali sono le differenze e quando sono consigliate. 

Blefaroplastica: quando è indicata? 

 

La blefaroplastica è un intervento chirurgico che ha lo scopo di migliorare la zona delle palpebre e del contorno occhi. Può essere effettuata sulla sola palpebra superiore o inferiore o entrambe. In genere, si ricorre a questo tipo di intervento quando l’eccesso di cute o di grasso impedisce la completa apertura degli occhi. L’operazione consiste nell’asportazione dei tessuti e dell’adipe in esubero e, in casi selezionati, nella modificazione della forma degli occhi mediante la cantopessi. Subito dopo l’operazione è possibile avvertire leggeri disturbi come bruciore e gonfiore che si risolvono con l’uso di colliri antibiotici specifici. Le cicatrici sono molto sottili e ben nascoste nelle pieghe cutanee e nella rima palpebrale. Il risultato è permanente e molto soddisfacente: lo sguardo è più aperto, il contorno occhi più giovane e il campo visivo riacquisisce la giusta estensione. In molti casi, si associa anche un lifting delle sopracciglia alla blefaroplastica come intervento completivo.

L’intervento dura dai 30 minuti alle 2 ore, a seconda che si tratti di blefaroplastica superiore o inferiore oppure completa. Il tutto avviene in day-hospital ed è possibile riprendere la propria attività sociale e lavorativa sin da subito. La guarigione completa avviene solitamente in una settimana; per i primi giorni è possibile coprire i lividi con il makeup ed è consigliabile indossare occhiali da sole protettivi.

Botox per il contorno occhi: quando e perché farlo  

 

Solitamente si ricorre al trattamento con tossina botulinica per contrastare l’effetto di invecchiamento dell’area perioculare. Zampe di gallina e rughe più o meno profonde nella zona perioculare e glabellare trovano una soddisfacente risoluzione con questo protocollo iniettivo. Bisogna precisare che si tratta di un effetto distensivo per i tessuti e le fasce muscolari, indicata soprattutto per attenuare i segni del tempo. In altri casi, come l’effetto “palpebra cadente” è consigliabile sottoporsi a una blefaroplastica. 

 

Foto di Jan Krnc  su Pexels