Chirurgia estetica e femminilità, una sinergia di bellezza

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Chirurgia estetica e femminilità, una sinergia di bellezza

Chirurgia estetica e femminilità fanno parte del mio vivere quotidiano. Come chirurgo estetico etico sono cosciente del grande ruolo che ha la mia figura di professionista per le mie pazienti. Molte donne mi chiedono di aiutarle a cambiare per restituire loro il benessere psicofisico per potersi riconciliare con la propria femminilità. La prima visita è fondamentale proprio per questa ragione: ascoltare le pazienti consente di arrivare al cuore dell’esigenza di cambiamento. La chirurgia estetica non è un vezzo e ogni intervento offre delle indicazioni precise sul modo di intendere la femminilità di ciascuna paziente.

Tutte le istanze di cambiamento devono essere ascoltate ed affrontate con la giusta cautela e delicatezza. Molto spesso, dietro la richiesta di un seno più prorompente o di labbra più sensuali e un corpo snellissimo ci sono delle dinamiche psicologiche complesse.

 

 

Il giusto equilibrio e gli interventi adatti

 

Non sono uno psicologo ma in quanto chirurgo etico credo che sia indispensabile entrare in sintonia con la paziente, creando un rapporto di fiducia e sicurezza. La chirurgia estetica è come un viaggio che ogni donna compie verso se stessa e che attraversa tutte le fasi della vita. Bisogna prendere per mano con professionalità e sensibilità la paziente e guidarla verso l’intervento più idoneo. Ad esempio, spiegare nei minimi dettagli le procedure con i relativi limiti può essere molto importante per dare alla paziente una visione realistica dei risultati attesi. Non accetterei di praticare una mastoplastica additiva su una quarta misura, al contrario, consiglierei un diverso intervento che esalti la naturale bellezza del seno, salvaguardando l’armonia e le proporzioni del corpo. Mi è accaduto di effettuare più di una mastoplastica correttiva per correggere gli esiti operatori di altri interventi. In quei casi, nel corso della mia carriera ho potuto constatare la grande importanza del ruolo di guida che ha il chirurgo.

 

 

Quando il chirurgo etico dice no

 

Se una paziente sostiene di non poter uscire a causa del proprio seno o copre gli specchi per non vedere la propria immagine, il discorso cambia. In questo caso, si tratta di dismorfofobia. Una patologia che distorce la percezione del proprio corpo e che necessita l’intervento di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Naturalmente, stiamo parlando di situazioni particolari. Nel campo della chirurgia estetica è sempre più frequente che arrivino richieste di interventi che partono più da condizionamenti esterni che da esigenze oggettive. Voler somigliare a una diva del cinema, a una famosa modella o a una showgirl non è un buon motivo per ricorrere al bisturi. Un chirurgo estetico etico ha il dovere di dire di no. Soprattutto perché ha a cuore la salute della paziente e vuole esaltarne la naturale bellezza.

Foto di Yan Kukrov su Pexels