29 Apr Chirurgia della transizione, cosa c’è da sapere
Vi sono circostanze in cui ricorrere al bisturi diventa fondamentale per esprimere la propria identità, soprattutto per molte persone che decidono di affrontare il percorso della chirurgia della transizione. Il percorso che affronta una persona che decide di cambiare sesso, comprende molte fasi, importantissime dal punto di vista psicologico e fisiologico.
Non entrerò nello specifico delle prescrizioni ormonali, né delle sedute di psicoterapia che sono propedeutiche all’accesso in sala operatoria. Mi concentrerò sull’aspetto chirurgico, che riguarda la molteplicità di interventi e protocolli per dare a ogni persona la possibilità di riconoscersi nel proprio corpo e nel genere di elezione.
Chirurgia della transizione come riassegnazione del genere
Una volta superate le fasi iniziali che comprendono un periodo di real life test, ossia prova nella vita reale, alla scoperta delle dinamiche sociali legate all’appartenenza al genere opposto, si accede alla procedura chirurgica. La transizione chirurgica viene affrontata solo in in numero ridotto di casi. Molte persone si ritengono soddisfatte dalla terapia ormonale. Tuttavia, chi desidera un cambiamento netto si rivolge al chirurgo plastico ed estetico.
Se la procedura riguarda una transizione da uomo a donna, gli interventi da considerare sono la gonadectomia e la vaginoplastica. In un secondo tempo, sarà opportuno pensare all’adeguamento del torace con la mastoplastica additiva e a completamento si possono abbinare la rinoplastica, la rimozione del pomo d’adamo e la depilazione laser.
Nel caso in cui ci sia il passaggio tra donna e uomo, gli interventi saranno prima di natura sottrattiva con ginecomastia, isterectomia e colpectomia e poi ricostruttiva con clitoridoplastica, falloplastica, scrotoplastica e uretroplastica.
Precauzioni e indicazioni terapeutiche
Gli interventi a cui sottoporsi sono tanti, per cui è bene tenere in considerazione alcune indicazioni. Secondo la prassi, prima di un intervento chirurgico, il medico consiglierà sempre di evitare l’aspirina per almeno 15 giorni prima dell’intervento e di smettere di fumare il mese prima e il mese successivo.
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