Controllo delle protesi mammarie. Ecco quando farlo

Controllo delle protesi mammarie. Ecco quando farlo

Tante voci, molta confusione, troppa disinformazione. Sono fermamente intenzionato a rassicurare tutte le donne con questo articolo circa i controlli e la prevenzione dopo l’impianto di protesi mammarie.

Sul web e nella convinzione di molti c’è il dubbio che questi dispositivi provochino il cancro al seno. Niente di più falso. vediamo insieme perché. 

Protesi mammarie e cancro al seno

 

Secondo le statistiche pubblicate dal Ministero dell Salute nel 2020, il linfoma anaplastico a grandi cellule, correlato all’impianto di protesi mammarie ha un’incidenza dello 0,0046%.

In altre parole, si è manifestato in 4,6 casi su un campione di 100.000 pazienti che hanno effettuato un intervento con impianto di protesi. Si può pertanto affermare che si tratta di una patologia estremamente rara, al netto delle oscillazioni su base annua rispetto ai dati.

Le protesi sono dispositivi sanitari sicuri, sempre sotto la lente di ingrandimento di ricerche e studi scientifici volti ad aumentarne in modo ulteriore la sicurezza e la biocompatibilità. Inoltre è importante precisare che non vi sono evidenze scientifiche della correlazione tra patologie tumorali e l’utilizzo di protesi mammarie.

Al contrario, spesso vengono impiegate nella mastoplastica ricostruttiva talvolta in combinazione o in sostituzione del lipofilling

 

Quando fare i controlli delle protesi mammarie

 

La prevenzione viene prima di tutto. Tutte le donne che hanno effettuato un impianto devono effettuare i controlli di routine per la sicurezza della propria salute. Le protesi di ultima generazione sono assolutamente compatibili con l’effettuazione degli esami di prevenzione. Tengo a specificare che c’è un modo molto specifico per individuare il  linfoma anaplastico a grandi cellule: i sintomi.

Il segno più evidente e chiaro è si manifesta in media 7 anni dopo l’intervento e  presenta un evidente rigonfiamento del seno.

Questo sintomo è noto come sieroma tardivo freddo. Naturalmente, nel caso consiglio di mettersi in contatto con il proprio chirurgo per valutare l’espianto che mette in sicurezza il seno senza bisogno di sottoporsi ad altre terapie. 

Foto di Pixabay su Pexels