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Desiderio di un seno prosperoso e ringiovanito.

un nuovo articolo nel nuovo blog di Cristiano Biagi

Desiderio di un seno prosperoso e ringiovanito.

Quando decidere di sottoporsi a una mastoplastica o a una mastopessi additiva.

 

Quando si tratta di rifarsi il seno molte donne guardano subito al risultato e non valutano tutte le opportunità di intervento a cui potrebbero sottoporsi.

L’idea finale è di ottenere un seno prosperoso, aumentando qualche taglia, inconsapevoli spesso delle cause che le spingono a fare ciò.

In ogni caso il dott. Biagi non manca di ricordare alle pazienti che stanno per sottoporsi a un vero intervento chirurgico, nonostante le motivazioni in certi casi sia puramente estetiche, e che, come tali, devono essere valutate in maniera approfondita.

Esistono infatti varie metodologie di intervento che possono presentarsi più o meno adatte al tipo di fisico o alla situazione clinica pregressa della paziente.

Rifarsi il seno in maniera che abbia un effetto naturale, quindi, non prevede un’unica strada ma molte e diverse da caso a caso.

Approfondiamo la questione mettendo in chiaro alcune differenze.

 

Quanto sottoporsi a una mastoplastica additiva.

 

La mastoplastica additiva  è uno degli interventi più richiesti presso lo studio del dott. Biagi. Le metodologie operatorie sono principalmente tre, la sottomuscolare, la retroghiandolare e la Dual plane.

In ogni caso è prevista una sedazione profonda, l’inserimento di protesi nella mammella secondo modalità specifiche, con un decorso post operatorio rigido da seguire alla lettera.

La mastoplastica è indicata per le donne che vogliono un aumento significativo del volume del proprio seno, partendo anche da una base naturale piuttosto scarsa.

Il chirurgo procede incidendo la pelle in una zona nascosta, che sia sottoascellare, oppure praticando un solco sottomammario, ossia sotto la piega del seno, o in una zona emiperiareolare, quindi intorno al bordo dell’areola del capezzolo.

In ogni caso, viene ricavata una tasca, una sorta di alloggio pronto ad accogliere la protesi. Dopo aver sistemato correttamente l’impianto nelle due tasche protesiche, e aver fermato l’emorragia, si procede con la sutura.

La cicatrice sparirà col tempo ma, a tal fine, è essenziale mantenere uno stile di vita cauto e attento all’igiene soprattutto nei primi mesi dopo l’operazione.

I tempi di recupero possono variare in base alla tipologia di intervento prescelto, ma il dott. Biagi assicura assistenza e controllo a tutte le sue pazienti che non vengono mai lasciate sole durante la convalescenza, il periodo forse più lungo e faticoso.

 

Quando scegliere una mastopessi additiva.

La mastopessi additiva è un intervento mirato per risollevare un seno cadente, aumentandone il volume. Si può dire che si tratta della perfetta combinazione tra  una mastoplastica additiva e una mastopessi.

La mastoplastica aumenta il volume del seno grazie all’inserimento di protesi nella mammella che viene poi ricollocata stabilmente e in maniera corretta tramite la mastopessi.

Il seno cadente si verifica a seguito dello stiramento dei legamenti di Cooper, ossia dei tessuti che svolgono la funzione di tiranti per la ghiandola mammaria e del circostante materiale adiposo, come conseguenza di forti dimagrimenti.

Questa condizione porta con sé l’effetto di un seno svuotato, proteso verso il basso con molta pelle in eccesso.

Avviene così che durante l’intervento chirurgico, i legamenti vengono ristabiliti e il seno viene rimpolpato tramite l’inserimento di protesi.

Le tecniche che possono essere utilizzate sono molto simili a quelle della mastoplastica additiva tradizionale, ma la round block è quella che garantisce di avere l’effetto di un seno ringiovanito.

Praticando l’incisione lungo il bordo dell’aureola del capezzolo, si procede stabilizzando i legamenti di Cooper e inserendo la protesi, così che l’effetto finale sia quello di un seno naturale ma sodo e turgido, anche se questo metodo è ideale per chi soffre di una ptosi mammaria lieve.

Occorre, infatti, che il capezzolo non tenda a scendere di molto oltre il solco mammario.

 Nel caso in cui non si voglia aumentare il volume del seno, la mastopessi è l’intervento ideale per risollevare la ghiandola e i tessuti, senza bisogno di inserire la protesi.

Si può concludere che un protocollo standard da applicare non esista, ma la tipologia di intervento è sempre variabile in base alle condizioni fisiche di base della paziente.

Laddove esista una condizione che lo permetta, ossia un seno già naturalmente abbondante che ha subito traumi legati a dimagrimenti, gravidanze o un fisiologico prolasso, la mastopessi garantisce comunque risultati soddisfacenti e duraturi.

Se, invece, il desiderio è aumentare sensibilmente il seno di qualche taglia, è preferibile optare per una mastoplastica additiva classica.

In ogni caso, il dott. Biagi è sempre disponibile per un consulto gratuito e per valutare insieme qual è la soluzione più adatta per te!

 

foto di Cottonbro da Pexels