Filler e biorivitalizzazione: quando sono indicati

Filler e biorivitalizzazione: quando sono indicati

La domanda che molti pazienti mi fanno sempre più spesso è: “Dottore, se faccio il filler posso fare anche la biorivitalizzazione?”La risposta è senza dubbio sì. Purtroppo, ci sono molti pregiudizi e informazioni errate sull’argomento che generano confusione nei pazienti. In quest’articolo farò chiarezza e tenterò di sciogliere tutti i dubbi e le riserve in merito a questi trattamenti di medicina estetica dai molteplici benefici.

 

Filler e biorivitalizzazione: cosa sono e come si eseguono

Il filler, spesso a base di acido ialuronico, viene praticato in regime ambulatoriale, tramite iniezioni con aghi sottilissimi in specifiche zone del volto e del collo con l’obiettivo di riempire e distendere le rughe, rimpolpare i volumi di labbra e zigomi e di definire i contorni del volto. La biorivitalizzazione ha molto in comune con il filler, per quanto riguarda l’esecuzione del trattamento mediante cannule o aghi, ma differisce da esso per la composizione (una formulazione che contiene sia acido ialuronico che aminoacidi e vitamine) e ha lo scopo di stimolare il rinnovamento cellulare, nutrire e idratare la pelle. Il viso e il collo appaiono così più giovanili, freschi e tonici. Entrambi i trattamenti possono essere eseguiti in abbinata.

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Due trattamenti che possono essere eseguiti tutto l’anno

Sia il filler che la biorivitalizzazione si possono fare durante tutto l’anno. Consiglio comunque a tutti i pazienti di effettuare la biorivitalizzazione durante i periodi di cambio di stagione, in quanto l’organismo è più esposto allo stress e la pelle potrebbe apparire più opaca e spenta.

Foto di Andrea Piacquadio da Pexels