Mastoplastica additiva e gravidanza: ci sono controindicazioni?

Mastoplastica additiva e gravidanza: ci sono controindicazioni?

Come comportarsi durante gravidanza e allattamento.

 

La gravidanza è uno dei momenti più stravolgenti nella vita di una donna.

È un’esperienza che cambia radicalmente le abitudini, la quotidianità e soprattutto il fisico della gestante. È un momento che comporta grandi modifiche, che spesso spaventa e, in quanto tale, ha bisogno di essere vissuto in maniera calma e controllata.

In questo caso parliamo di come la gravidanza possa essere affrontata da una donna che ha deciso di rifare il seno, due processi che potrebbero risultare contraddittori. Per questo il dott. Biagi si offre per qualsiasi tipo di consulenza e per stare vicino alle sue pazienti in un momento così delicato della loro vita.

Non esiste una strada maestra da seguire, certo è che, se la gravidanza è in programma, allora conviene aspettare che il fisico si sia ristabilito prima di sottoporsi a una mastoplastica.

Infatti, durante i nove mesi, il seno è una delle parti più soggette a sollecitazioni dovute al picco ormonale. Questo comporta oscillazioni di volume, dolore e sensibilità della zona. Infatti le ghiandole mammarie sono impegnate nella produzione di ormoni al fine dell’allattamento, aumentando notevolmente di volume.

Sottoporsi a un intervento troppo presto potrebbe compromettere la guarigione delle cicatrici e, soprattutto, una cattiva gestione del decorso post operatorio. Durante le visite di controllo, infatti, il dott. Biagi specifica che diventa difficile stabilire l’andamento della guarigione del complesso mammario perché, in questa particolare condizione, non verrà seguito un iter regolare e prevedibile.

Con la palpazione, infatti, non sarà possibile stabilire lo stato di tensione e di gonfiore del seno, che a cose normali deve andare progressivamente diminuendo, perché influenzato invece dall’assestamento del seno gravidico.

Bisogna tener presente che durante la montata lattea si ha il momento di maggior pressione sul seno e, anche quando la produzione di latte è avviata, il seno continua ad avere dimensioni maggiori rispetto al normale.

 Talvolta, però, può succedere che una gravidanza capiti spontaneamente, magari a pochi mesi dall’intervento. In questo caso, non disperare e goditi l’evento, magari con qualche attenzione in più.

 

Come affrontare la gravidanza dopo un intervento di mastoplastica additiva.

In generale non esistono controindicazioni o pericoli per la salute se una donna rimane incinta a pochi mesi da una mastoplastica. Ciò, infatti, non interferisce nemmeno con la comparsa del latte anche se, in questo caso è doveroso fare una specificazione. Qualsiasi sia la tecnica di mastoplastica adottata, ossia la sottomuscolare, la retroghiandolare o la Dual plane il dott. Biagi provvede a inserire la protesi sempre dietro i muscoli e parzialmente dietro la ghiandola, in una maniera che non interferisce con la montata lattea.

Può, però, capitare che durante l’incisione, soprattutto se periareolare, alcuni condotti possano essere recisi o danneggiati. La tecnica consente un’incisione meno invasiva, permettendo alla protesi di passare attraverso l’areola, con il margine di rischio, però, che si formino delle cicatrici proprio in prossimità delle ghiandole.

  Questo non deve essere motivo di allarme ma, eventualmente, dovremmo aspettarci una produzione di latte più blanda.

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Cosa dobbiamo aspettarci?

Anche se ci si è già sottoposti a una mastoplastica additiva, è fisiologico che dopo la gravidanza e l’allattamento il seno appaia diverso da come ce lo aspettavamo. Molte donne potrebbero trovarsi a combattere con smagliature e pelle in eccesso, per questo potrebbe essere necessario un secondo intervento di aggiustamento, principalmente perché il seno potrebbe risultare come svuotato.

In quel caso il dott. Biagi valuterà se sia meglio procedere con un lipofilling al seno o con intervento di mastopessi additiva, più specifica nel combattere l’effetto del seno cadente. È sicuramente una tecnica più sicura come risultato perché apposita per rimpolpare una mammella che risulta svuotata nella parte alta e per riposizionare i legamenti di Cooper, responsabili della caduta verso il basso, che potrebbero aver subito degli allentamenti durante le oscillazioni di volume legati alla gravidanza.

Questa operazione, tra l’altro, può risultare utile a tutte le donne che hanno affrontato la gravidanza perché la forma delle mammelle potrebbe non essere più la stessa.

 

In generale il dott. Biagi consiglia di aspettare la corretta guarigione del seno nel caso in cui si sia pianificando una gravidanza ma, in ogni caso, le cicatrici guariscono bene anche se si è in attesa.

Per lo stesso motivo è preferibile aspettare almeno sei mesi dalla nascita del bambino prima di intervenire con un ritocco.

Va detto, infatti, che gli ormoni impiegano almeno un paio di mesi per stabilizzarsi, soprattutto se si è verificato un allattamento. È severamente sconsigliato pensare a una mastoplastica o a una mastopessi in questa fase, sia perché, appunto, il seno è troppo variabile e un’operazione potrebbe risultare inutile, ma soprattutto l’allattamento risulterebbe troppo doloroso.

Non bisogna rinunciare alla gioia di un momento intimo come questo solo per paura di rovinare il seno. Non c’è niente che la chirurgia non possa risolvere, basta solo aspettare il momento opportuno.

Nel frattempo, puoi contattare il dott. Biagi per avere un consiglio e per valutare insieme qualsiasi dubbio sulla tua condizione!

Foto di Jonas Kakaroto da Pexels