16 Feb Mastoplastica e allattamento: quando e cosa fare
Mastoplastica e allattamento sono al centro di tante domande delle pazienti. La mastoplastica è l’intervento di gran lunga più legato alla percezione della femminilità da parte delle stesse pazienti. Il fatto che sia molto richiesto lo dimostra. La nascita di un bambino è un evento straordinario che trasforma profondamente il corpo e la psiche di una donna. La neomamma è in un turbine di emozioni e ansie, soprattutto per quanto riguarda il seno che diventa fondamentale nella quotidianità per la nutrizione.
Le donne che si sono sottoposte a un intervento di mastoplastica prima della gravidanza possono allattare in tutta sicurezza e tranquillità perché i protocolli di chirurgia del seno sono elaborati con lo scopo di mantenere inalterate tutte le funzionalità della mammella proprio per queste eventualità. In questo caso è importante attendere 6 mesi almeno dopo l’intervento, per consentire il giusto recupero e successivamente cercare una gravidanza.
Mastoplastica e allattamento possono coesistere anche in modo felice, a patto che vengano rispettate alcune condizioni imprescindibili.
Collocazione delle protesi e allattamento
Voglio rassicurare le pazienti che desiderano sottoporsi a una mastoplastica e successivamente avere l’opportunità di allattare: è possibile farlo. Come avevo già scritto qui, tutto dipende dalla collocazione delle protesi: con un’incisione nel solco sottomammario, sia sul piano retroghiandolare che sul piano retromuscolare parziale, i dotti galattofori mantengono la propria funzionalità. Per questo motivo, consiglio alle mie pazienti di considerare quest’importante vantaggio.
Anche con un’incisione periareolare è possibile preservare i dotti galattofori, in quanto l’area interessata è periferica e non va a ledere le strutture sottostanti al capezzolo.
Chirurgia del seno dopo l’allattamento
Accade che in alcuni casi, dopo l’allattamento, il seno cambi aspetto. Basta pensare al seno svuotato o cadente. Per svuotamento della mammella s’intende un cambio di volume sensibile della ghiandola e del tessuto adiposo. Quando si parla di seno cadente, si considera la ptosi ossia un rilassamento delle fasce muscolari che sostengono la mammella, dopo un importante aumento di volume. A seconda dei casi, si può optare per una mastoplastica additiva (con o senza lipofilling) o correttiva per eliminare lo svuotamento. Per quanto riguarda il seno cadente, si potrebbe considerare una mastopessi con l’ausilio di protesi.
Quando sottoporsi all’intervento
Importantissimi sono i tempi: consiglio di attendere almeno 6 mesi dalla fine dell’allattamento. In tal modo si avrà una maggiore stabilità ormonale e il seno potrà rientrare in una volumetria pre-gravidanza.
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