30 Nov Mastoplastica e dismorfofobia: l’importanza della guida del chirurgo
Mastoplastica e dismorfofobia: due elementi che non vanno d’accordo
In alcuni casi, per fortuna rari, alcune donne richiedono un nuovo seno perché convinte di essere deformi. Nel corso degli anni, mi è accaduto poche volte di trovarmi di fronte a pazienti dismorfofobiche, eppure ogni volta che mi è capitato, mi sono sentito investito dalla grande responsabilità di essere una vera e propria guida. Purtroppo, le donne che soffrono di questa percezione alterata del proprio aspetto, tendono a considerare insormontabili e preoccupanti delle disarmonie arrivando a vederle come delle deformità. La realtà, fortunatamente, è ben diversa. Il colloquio con la paziente è diventato la chiave di volta per individuare questa percezione e, talvolta, sconsigliare un intervento o di consigliare un trattamento differente. Nei casi più severi, ho consigliato un colloquio con un o psicoterapeuta, affinché la paziente potesse andare alla radice del problema e risolverlo.
Come individuare la dismorfofobia
In generale, le persone affette da questo disturbo provano un forte disagio per la presunta deformità che le affligge. Spesso dicono di soffrire in modo devastante a causa di essa e vedono nella chirurgia la soluzione al problema. Nei casi più gravi, evitano addirittura le occasioni di contatto sociale e lavorativo, finendo per isolarsi in un insano solipsismo in cui l’ossessione per il presunto difetto diventa insostenibile.
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