Presenti del liquido al seno dopo una mastoplastica?

Presenti del liquido al seno dopo una mastoplastica?

Vediamo insieme le cause e i rimedi.

 

Se ti sei sottoposta recentemente a un intervento di mastoplastica additiva, che sia sottomuscolare, sottoghiandolare o Dual plane può succedere, seppur raramente, di riscontrare una sorta di gonfiore al seno, accompagnato da dolore e presenza di liquidi.

Potresti trovarti a dover risolvere l’insorgenza del sieroma alle mammelle.

Il sieroma post chirurgico è un inconveniente tutto sommato banale che non deve farti preoccupare eccessivamente. Adesso ti diamo alcune indicazioni per fronteggiare al meglio l’emergenza!

 

Cos’è esattamente un sieroma.

Il sieroma si presenta come un accumulo di liquidi linfatici nel seno, in prossimità della zona in cui è stato rimosso del tessuto. Infatti, per procedere all’inserimento della protesi, il chirurgo esegue un’incisione nella zona della mammella per ricavare uno spazio, o meglio una tasca, in cui allocare l’impianto.

Spesso questo tipo di problematica guarisce autonomamente, senza bisogno di grandi interventi. Altre volte, invece, possono essere richiesti brevi ricoveri in day hospital e interventi con farmaci specifici.

Ci sono alcuni fattori di rischio:

  • Presenza di noduli al seno
  • Aver subito precedentemente una biopsia
  • Aver assunto farmaci come eparina

 

Molto spesso, una causa della formazione dei sieroma è l’uso del drenaggio post intervento, proprio per la sua peculiarità di lasciare aperta la ferita. Questo è uno dei motivi per cui il dott. Biagi preferisce evitarne l’utilizzo.

 

Come si forma il sieroma.

In genere la comparsa di liquidi si percepisce dopo 7-10 giorni, con un rigonfiamento scuro nella zona del seno che il chirurgo individua facilmente al tatto. Per questo è sempre buona norma evitare di compiere movimenti e sforzi con gli arti superiori. Stare a riposo e mantenere uno stile di vita calmo nel periodo a ridosso l’intervento aiuta in maniera considerevole a evitare l’insorgenza del rischio.

Per cercare di dar sollievo puoi applicare un asciugamano caldo sulla zona oppure, meglio, contatta subito il tuo chirurgo. Spesso il problema si risolve con un semplice bendaggio che comprime il rigonfiamento, favorendone il riassorbimento.

Nei casi in cui la presenza di liquido sia sostanzioso, e quindi non riesca a riassorbirsi autonomamente, il chirurgo interviene per drenare velocemente il siero. In genere, si interviene in modo invasivo quando la paziente comincia ad avere dolore persistente, quando non si vedono segnali di miglioramento, se la sacca comprime troppo la zona in via di cicatrizzazione.

Il sieroma va tenuto sotto controllo perché potrebbe essere anticipatore di infezioni gravi o di complicazioni più importanti come la contrattura capsulare.

La pressione del liquido sulla cicatrice potrebbe provocare un aggravamento tale della situazione da portare al rigetto della protesi.

Quindi non aspettare troppo se pensi di riscontrare questi sintomi e contatta subito il dott. Biagi!

 

Foto di Kat Jayne da Pexels