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Seno rigido dopo mastoplastica

un nuovo articolo nel nuovo blog di Cristiano Biagi

Seno rigido dopo mastoplastica

 

Qual è il decorso normale e quando bisogna preoccuparsi.

 

Quando ti sottoponi a un intervento di mastoplastica additiva di qualsiasi tipo, che sia sottomuscolare, sottoghiandolare o Dual plane, può capitare che nel periodo immediatamente successivo all’intervento il tuo seno possa apparire duro e gonfio.

Ovviamente questo non è l’effetto che tutti si aspetterebbero, considerando che l’obiettivo da raggiungere è quello di avere un seno rifatto dall’aspetto naturale.

Bisogna sempre avere pazienza e tener presente che la guarigione è lunga e richiede il suo tempo!

Ma se la situazione che osservi e i sintomi che possono presentarsi, non esitare a contattare il tuo medico per avere una visita. L’importante è che tu ti riposi e non faccia sforzi.

Ma andiamo nello specifico.

 

Quando devi preoccuparmi?

Tieni presente che un seno operato è un seno traumatizzato e come tale, reagisce gonfiandosi. Per questo il dott. Biagi è molto severo nel far rispettare alle sue pazienti la lista di attenzioni da seguire, proprio perché consapevole degli imprevisti che potrebbero insorgere.

Nei primi 6 mesi post intervento è normale che tu accusi una certa rigidità e dolore. Questo effetto deve pian piano affievolirsi, fino a scomparire superati i 6 mesi previsti per la convalescenza. Se i fastidi dovessero essere insistenti e persistere, è il caso di fare degli accertamenti.

Talvolta un campanello d’allarme per cercare di stabilire l’entità del problema può essere rappresentato dalla comparsa di dolore.

Tieni presente che inizialmente avere dolore è normale, ma deve pian piano attenuarsi nell’arco di 10 giorni.

Un seno gonfio e dolorante può essere, infatti, sintomo di una contrattura capsulare che si genera in conseguenza del rigetto della protesi.

Se sei interessata all’argomento leggi anche questo articolo sulla contrattura capsulare.

Questa capsula nient’altro è che il tessuto cicatriziale che si forma in corrispondenza della ferita e che viene creata in maniera tale da accogliere l’impianto. Talvolta, però, capita che si formi una tasca troppo stretta e rigida che, costringendo la protesi, può far infiammare i tessuti.

Se le ferite non stanno guarendo nel modo adatto, puoi capirlo da diversi fattori: principalmente il seno appare deforme, collocato troppo in alto rispetto a un posizionamento naturale, oltre alla presenza di fitte dolorose.

Nel caso in cui venga diagnosticata con certezza una contrattura capsulare, si può intervenire attraverso due vie:

  • Lo Squeezing, ossia un particolare massaggio che rompe manualmente la capsula periprotesica.
  • Un secondo intervento chirurgico per liberare la protesi e, se necessario, sostituirla con un nuovo impianto.

 

Come posso evitare tutto questo?

In generale non è possibile scongiurare totalmente l’eventualità di comparsa di alcune complicazioni. Ma bisogna stare attenti soprattutto a due fattori:

  • L’uso delle protesi Motiva, le predilette dal dott. Biagi. Si tratta di un prodotto aggiornato, il migliore sul mercato, costituito da materiali innovativi e sicuri.
  • È preferibile scegliere la mastoplastica sottomuscolare e la Dual plane, tipologie che riducono di molto la possibilità che si formi una contrattura capsulare.

In ogni caso, per avere un consiglio e una visione completa della tua situazione clinica non aspettare e contatta il dott. Biagi per avere una prima consulenza gratuita.

 

Foto di Stephan Seeber da Pexels