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La chirurgia etica del dott. Biagi: è davvero possibile?.

un nuovo articolo nel nuovo blog di Cristiano Biagi

La chirurgia etica del dott. Biagi: è davvero possibile?.

La chirurgia etica è possibile da realizzare?

Una testimonianza che ci fa riflettere.

 

Ho sempre pensato che vivere ricercando un ideale estetico di perfezione fosse una grandissima perdita di tempo. Per questo ho avuto difficoltà a comprendere perché certe donne si sentissero a disagio non avendo un seno prosperoso o delle gambe prive di cellulite.

Pensavo che per me tali inestetismi non sarebbero mai stati un motivo di vergogna o inadeguatezza, tanto da spingermi a subire un intervento.

Anche se, quando lascio spazio alle mie vulnerabilità, confesso che spesso mi sarei voluta diversa almeno in parte, perché è innegabile che la sicurezza esteriore si riflette anche su quella interiore. Se ci sentiamo in pace con noi stessi più facilmente riusciamo a intrattenere relazioni con gli altri.

Per tanti anni ho lavorato su me stessa, nella speranza di giungere all’accettazione del mio fisico, per vederlo bello con tutti i suoi difetti. E dico “con” e non “nonostante”.

 

Anche se da sempre l’uomo cerca artifici che possano migliorarne l’aspetto, non mi sono mai riconosciuta nei prototipi che ci vengono continuamente proposti dai social, dalle pubblicità e dai media in generale. Le immagini patinate che abbiamo costantemente sotto gli occhi non mi hanno mai affascinata troppo, ma qualche volta ho invidiato quei fisici scultorei senza difetti.

Mentre io di fronte allo specchio avrei voluto avere una matita per disegnare una nuova me.

 

Quando ho avuto momenti di sconforto, ho pensato che sentirmi più bella sarebbe stata la soluzione a tutti i mali. Ma forse per paura o per profonda reticenza,  non ho mai creduto che quella della chirurgia plastica fosse una strada da me percorribile.

Ho sempre temuto di imbattermi nell’omologazione che certi tipi di interventi comportano, ossia un risultato finale che tende a uniformare i corpi di tutti coloro che si sono sottoposti a un certo tipo di operazione.

Come si può credere che basti cambiare certi parti del nostro corpo che non ci piacciono per sentirci meglio? Davvero può bastare un seno più florido, un naso più piccolo o una bocca più carnosa a renderci più socialmente accettabili?

 

Pensavo che il carisma di una persona fosse un fatto totalmente naturale, di indole, e che niente avesse a che fare con fattori fisici.

Con il tempo mi sono dovuta ricredere, fino ad arrivare alla conclusione che mi stavo proprio sbagliando.

Mi ero talmente chiusa nelle mie convinzioni da rifiutare anche solo l’idea che potessero esistere  motivazioni molto più profonde di una semplice frivolezza, dietro alla scelta di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica. Spesso alla base di certe decisioni si nasconde un disagio profondo, così profondo da risultare invalidante per chi lo prova.

 

E, di fronte a questo, non resta che comprendere come, in effetti, adesso la chirurgia estetica abbia raggiunto livelli tali di aggiornamento e professionalizzazione che davvero, con interventi minimi,  l’esistenza di una persona può cambiare in pochissimo tempo.

Abbandonando le mie false certezze, ed entrando in contatto con un contesto diverso, ho capito come in realtà esistano delle soluzioni relativamente poco invasive che possono, però, migliorare di gran lunga la qualità della vita. Mi sono dovuta ricredere e ho visto sulla mia pelle quanto la percezione di noi da parte degli altri dipenda dall’idea che ognuno ha di sé.

 

Ho quindi accettato l’idea che desiderare un seno più prosperoso non sia sintomo di debolezza, ma semplicemente un fattore che può aiutare a crescere l’autostima, anche la mia. Così ho fatto pace con il mio cervello e ho cominciato a cercare soluzioni chirurgiche che facessero al caso mio.

 

Basilare in questo mio processo di realizzazione è stato l’incontro con il dottor Biagi. Vedendo il suo modo di lavorare ho compreso quanta empatia si sviluppa tra il medico e chi si rivolge a lui. Perché la fiducia è il primo passo verso un intervento di successo. Perché lui non propone soluzioni standard ma valuta ogni volta le peculiarità di chi ha davanti pensando a ottenere un risultato migliorativo che non risulti disturbante.

 

Mi ha parlato delle protesi JOY di Motiva. Il dottore è uno dei pochi in Italia ad averle. Si tratta di protesi ergonomiche nuovissime, super morbide e flessibili. Si tratta di un impianto estremamente confortevoli e il risultato finale non lascia trasparire la mano del chirurgo. Finalmente potrò avere un seno più armonico ma naturale, che non mi farà assomigliare a tutte le altre perché le JOY si adattano in base alla forma del seno, proprio per non rischiare di ottenere un effetto finale distante dall’originale.

 

Il dottor Biagi mi ha fatto notare quanto sia realizzabile sentirsi bene grazie alla chirurgia estetica che, per magia, diventa chirurgia etica. Incontrare un medico che proponga soluzioni innovative, e che ti sappia consigliare nella migliore scelta per te, è stato illuminante. Soluzioni a misura di paziente, direi.

 

Adesso penso che sia del tutto legittimo trovare soluzioni migliorative per il proprio fisico, perché ognuno deve essere libero di sentirsi bene come crede. Il percorso verso l’accettazione è come un viaggio. Si procede a tappe, per riposarsi e godersi il tempo, perché il tempo è esperienza.

 

 

Foto di Cup of Couple da Pexels