Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno. Parliamo di autopalpazione e mastoplastica. In quanto medico e chirurgo estetico etico, consiglio sempre alle mie pazienti di osservare sempre i controlli di prevenzione. L’importanza dell’autopalpazione, effettuata periodicamente, è riconosciuta dall’OMS e resta una procedura valida anche per le pazienti che si sono sottoposte a mastoplastica additiva. In quest’articolo approfondiremo le modalità e le specifiche.
Autopalpazione e mastoplastica: cosa bisogna sapere
Autopalpazione e mastoplastica possono coesistere senza alcuna controindicazione. È importante consultare sempre il proprio chirurgo di riferimento prima di iniziare la procedura, soprattutto se l’intervento si è svolto da poco. Bisogna infatti attendere i tempi di stabilizzazione e guarigione dall’operazione, che possono variare da paziente a paziente, per scongiurare qualsiasi complicazione o danno accidentale alla regione trattata. In ogni caso, la parola d’ordine è delicatezza: un tocco leggero è sufficiente per un autoesame sicuro. In piedi, davanti allo specchio, occorre osservare la forma della mammella, controllando che non vi siano cambiamenti di forma o della pelle. Si passa poi alla palpazione vera e propria, che si effettua alzando alternativamente le braccia sulla testa toccando con delicatezza la mammella, dal capezzolo verso l’esterno. Se, durante la palpazione, ci si accorge di anomalie , bisogna consultare subito il medico.
La mastoplastica non annulla il rischio di tumore al seno
Credo che sia giusto ricordare alle pazienti un importante fatto: contrariamente a quanto “si dice”, la mastoplastica non elimina completamente il rischio dell’insorgenza del tumore al seno. Non mi stancherò mai di ripetere che bisogna sempre fare prevenzione sia con ecografie e mammografie (dopo i 40 anni) e con l’autopalpazione periodica. Solo razie alla diagnosi precoce potremo proteggere la salute delle donne.
Foto di Anna Tarazevich su Pexels