Mastoplastica correttiva per esiti di precedente intervento chirurgico

COSA È?

 

La mastoplastica correttiva per esiti di intervento precedente malriuscito è un intervento chirurgico eseguito sulle mammelle che in precedenza sono state operate per motivi diversi ma con un risultato estetico poco soddisfacente, oppure con sopravvenute complicanze.

QUANDO È INDICATA?

Le situazioni che richiedono un successivo intervento correttivo a un intervento  sono numerose: la più frequente è rappresentata dalla cosìddetta “Contrattura Capsulare”: in seguito all’impianto di protesi mammarie, posizionate per aumentare il volume delle mammelle, in certe pazienti si sviluppa una sorta di reazione di rigetto, che si manifesta con la formazione di una capsula periprotesica troppo spessa e dura; la contrattura della capsula nei casi più gravi produce dolore e deforma il profilo delle mammelle, spostando in alto le protesi che divengono molto visibili e palpabili. Tale complicanza, oggi estremamente rara con le protesi moderne, era più frequente alcuni anni fa, sopratutto nei casi in cui siano state usate protesi di scarsa qualità, posizionate spesso davanti al muscolo pettorale, cioè dietro la ghiandola mammaria.

Oggi le protesi moderne hanno una tecnologia estremamente sofisticata (sono ad esempio microtesturizzate) e vengono posizionate dietro al muscolo pettorale nella maggioranza dei casi (tecnica dual plane), il che rende la contrattura capsulare per nulla frequente.

In altri casi si deve reintervenire dopo un primo intervento poco riuscito per migliorare le cicatrici della pelle, che possono essere più larghe o di colore bianco o scuro. Relativamente frequente è anche il re intervento per sollevare adeguatamente le mammelle dopo una mastopessi (lifting mammario) poco o per nulla riuscito. Assai frequentemente bisogna reintervenire per cambiare il piano di alloggiamento delle protesi: ancora oggi se vengono posizionate davanti al pettorale e la paziente è molto magra, dopo i primi mesi in cui il gonfiore fisiologico maschera il problema, le protesi saranno estremamente visibili e palpabili: in tali casi dovrà essere “cambiato” il piano di inserimento.

IN COSA CONSISTE?

Nei casi di contrattura capsulare si esegue la rimozione (capsulectomia) o l’incisione (capsulotomia) della capsula periprotesica, la rimozione delle vecchie protesi e l’impianto di nuove protesi, spesso al poliuretano; se necessaria si esegue anche una contestuale mastopessi. In presenza di cicatrici di cattiva qualità, queste verranno asportate e si procederà alla nuova sutura estetica per piani. Per gli altri re interventi (cambio piano di posizionamento e mastopessi) si tratta di procedure realizzate ex novo previa rimozione delle vecchie protesi e loro sostituzione.

È SICURA?

Tutti gli interventi correttivi sono in linea di principio più complicati, poiché si tratta di “lavorare” su tessuti già operati, quindi con cicatrici – anche e sopratutto interne- non sempre individuabili in fase di visita pre operatoria. Vengono a tal proposito eseguiti esami specifici, come ecografia e risonanza magnetica, al fine di programmare al meglio la correzione. Eseguita da un chirurgo plastico specializzato, la mastoplastica correttiva per esiti di intervento precedente è comunque un’operazione sicura.

QUALE FORMA?

Le mammelle, spessissimo gravemente deformate dalla contrattura capsulare o da mastopessi poco riuscite, ritornano ad assumere una forma naturale e gradevole; le protesi non sono più visibili e palpabili come prima e le cicatrici residue sono nettamente più accettabili.

IL RISULTATO?

ll risultato della mastoplastica correttiva è sempre migliorativo rispetto alla situazione precedente. Talora si richiedono piccole procedure successive, come laser terapia, al fine di ottimizzarlo.

IN PILLOLE

Le varie procedure correttive possono essere realizzate in anestesia locale – è il caso della correzione semplice delle cicatrici cutanee– con minimo o nullo impegno per la paziente; spesso però – è il caso della contrattura – l’intervento viene realizzato in sedazione profonda ed ha un post operatorio sovrapponibile a quello di una mastoplastica standard: dolore controllabile dai comuni farmaci antidolorifici; ripresa graduale dell’attività fisica dopo 3-4 settimane; necessità di indossare uno specifico reggiseno.

Caso 1

Caso 2

Caso 3

Caso 4

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Caso 7

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Caso 20

Caso 21