Capezzolo introflesso: quando preoccuparsi e come riconoscerlo.

Capezzolo introflesso: quando preoccuparsi e come riconoscerlo.

Cos’è il capezzolo introflesso, quando preoccuparsi e come riconoscere questo problema.

Il capezzolo introflesso è una condizione molto comune sia nella donna che nell’uomo, risolvibile efficacemente con un intervento di mastoplastica correttiva.

Molte persone presentano i capezzoli invertiti già dalla nascita. Altre persone invece, soprattutto donne, iniziano a soffrire di questa anomalia in età adolescenziale o adulta.

Ma quali sono le cause del capezzolo introflesso, come riconoscerlo e soprattutto quando preoccuparsi?

Estingueremo tutti i tuoi dubbi nei prossimi paragrafi.

Come riconoscere il capezzolo introflesso

In natura, dopo l’infanzia, i capezzoli si protendono in avanti.

Chi possiede uno o entrambi i capezzoli introflessi invece può riconoscerli molto facilmente.

Infatti tale problema si riconosce alla semplice vista. Ecco in quali modalità può presentarsi:

  1. il capezzolo è completamente invertito, dunque si protende all’interno anziché all’esterno;
  2. la papilla fuoriesce solo sotto stimolazione (si tratta del caso meno grave, che generalmente non necessita di un’operazione);
  3. anziché protendersi in avanti, il capezzolo prende altre direzioni (per esempio quella laterale), proprio perché le aderenze gli impediscono di fuoriuscire completamente;
  4. il capezzolo si ripiega su se stesso.

Quando tale malformazione non è congenita, ma compare in età adulta, in genere la condizione che si verifica è quella descritta al punto 1.

Ma quali sono le cause, congenite e non, del capezzolo introflesso?

Cause congenite del capezzolo introflesso

Il capezzolo introflesso è una malformazione che impedisce alla papilla di fuoriuscire correttamente dall’areola.

Tale anomalia è causata, se presente dalla nascita, da dotti lattiferi retratti o troppo corti (a causa di aderenze interne).

In tal caso è possibile risolvere con un’operazione di mastoplastica correttiva per capezzoli introflessi. Questo intervento consiste nel liberare i dotti dalle aderenze ed eventualmente fissare la papilla all’esterno.

Se il capezzolo introflesso si presenta in età adulta i motivi sono invece differenti.

Le origini non congenite del capezzolo introflesso (e in quale caso preoccuparsi)

Tendenzialmente le cause del capezzolo introflesso sono suddivise in congenite e traumatiche.

Nel precedente paragrafo hai potuto leggere quelle congenite. Ora puoi leggere quelle traumatiche:

  • tumore alla mammella (sia nell’uomo che nella donna)
  • complicazioni sorte dopo un intervento al seno
  • mastite (infiammazione esclusiva nella donna)
  • dilatazione di un dotto galattoforo
  • ascesso retroareolare

Gli ultimi 3 casi sono facilmente curabili mediante una terapia prescritta dal medico di base . Il secondo, invece, è risolvibile con un intervento di mastoplastica correttiva.

Il primo, come puoi ben immaginare, è quello che dovrebbe preoccuparti.

Passa al seguente paragrafo per conoscere quali altri sintomi, oltre il capezzolo introflesso, possono essere spia di un tumore al seno.

Tumore alla mammella: ulteriori segnali oltre il capezzolo introflesso.

È doveroso segnalarti che il cancro alla mammella può colpire sia donne che uomini (anche se le persone prevalentemente colpite sono di genere femminile).

Come hai potuto leggere, il capezzolo introflesso potrebbe essere il segnale della neoformazione, specie se accompagnato da secrezioni ed altri sintomi.

Ecco di seguito i primi segnali di un tumore al seno:

  • ispessimento di un’area della mammella o presenza di un nodulo nel seno o nella regione ascellare;
  • secrezioni sierose o ematiche (ovvero perdita di siero o sangue dal capezzolo);
  • capezzolo introflesso;
  • pelle irritata o inspiegabilmente raggrinzita;
  • variazione improvvisa delle dimensioni o della forma del seno;
  • sfogo sul capezzolo o sull’areola mammaria (lesioni eczematose);
  • ingrossamento dei linfonodi ascellari.

Se hai notato uno o più di questi sintomi rivolgiti immediatamente al medico di base.

Il dottore, dopo aver svolto un’accurato controllo, scongiurerà le tue preoccupazioni oppure prescriverà ulteriori accertamenti.

Ti stai chiedendo quali sono i fattori di rischio del cancro al seno? Continua a leggere.

Fattori di rischio del tumore alla mammella

Le cause esatte del tumore al seno sono sconosciute, ma numerosi studi hanno permesso di individuare diversi fattori di rischio che espongono le donne (e, seppur raramente, gli uomini) alla neoformazione.

Ecco di seguito i principali:

  • essere di sesso femminile;
  • mutazioni genetiche;
  • menopausa (soprattutto se esordisce oltre i 55 anni);
  • essere in condizione di sovrappeso/obesità;
  • consumo di alcolici;
  • fumo;
  • precoce comparsa del menarca (prima dei 12 anni d’età);
  • radioterapia toracica;
  • familiarità;
  • vita sedentaria;
  • alimentazione povera di frutta e verdura e ricca di grassi;
  • l’assunzione di alcune tipologie di contraccettivi ormonali o assunzione di estrogeni.

Per curare un tumore alla mammella si può intervenire con la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l’ormonoterapia nonché le terapie biologiche.

Tali cure possono essere attuate singolarmente o in maniera combinata.

Prevenzione – Tumore al seno

Gli studi scientifici riguardo il cancro al seno affermano quanto sia importante mantenere uno stile di vita attivo ed alimentarsi correttamente.

L’obesità infatti aumenta fortemente le possibilità di sviluppare il tumore alla mammella.

Inoltre, al fine di diagnosticare precocemente il cancro, è opportuno sottoporsi a visite di controllo periodiche (ovvero screening).

In tal modo è possibile identificare il tumore per tempo ed intervenire celermente.

Conclusioni

Il capezzolo introflesso, specie se presente dalla nascita, non è generalmente motivo di preoccupazione e spesso è risolvibile con la mastoplastica correttiva.

Però il campanello di allarme si attiva quando tale anomalia mammaria è accompagnata da secrezioni e/o dagli altri sintomi elencati nel corso dell’articolo.

Qualunque sia il tuo caso, ti auguriamo un grosso in bocca al lupo!

 

Foto di Markus Spiske da Pexels