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Lipofilling o Filler al seno possono sostituire una mastoplastica?

un nuovo articolo nel nuovo blog di Cristiano Biagi

Lipofilling o Filler al seno possono sostituire una mastoplastica?

Lipofilling e Filler al seno sono due tecniche molto richieste ma con poca chiarezza.

Molte donne che si rivolgono al dott. Biagi chiedendo Filler o Lipofilling per interventi estetici al seno non lo fanno solo per aumentarne il volume ma, spesso, sono reduci da gravidanze o possibili variazioni di peso, tra le cause principali per cui, fisiologicamente, il seno perde tono muscolare.

Spesso capita, però, che le persone siano spaventate dall’idea di doversi sottoporre a un intervento chirurgico per motivi puramente estetici, per cui, sovente, le pazienti che contattano il dottore sembrano optare per operazioni meno invasive quali il lipofilling o filler di acido ialuronico al seno. Due tecniche che appaiono simili nella procedura ma che sono diverse e con un’alta percentuale di svantaggi a lungo termine. Questa, a prima vista, sembra una tecnica ideale per avere l’effetto di un seno rifatto ma naturale, un’ottima sostituzione rispetto alla mastoplastica additiva, sicuramente più complicata.

È allettante anche l’idea che si tratti di sole iniezioni e non occorra un’operazione ma, alla fine, i vantaggi sono pochi.

 Il dott. Biagi spiega perché le due metodologie non siano comparabili, in realtà.

Facciamo chiarezza.

 

Cos’è il lipofilling e quali sono i suoi svantaggi?

In genere il lipofilling è una soluzione che viene scartata dai chirurghi nel caso in cui si voglia aumentare il volume del seno e ridargli tono, soprattutto alla luce di alcuni rischi per la salute non sottovalutabili.

La tecnica prevede l’aspirazione di cellule adipose da altre zone del corpo della paziente, che può trovarsi localizzato nell’addome, nei glutei o nelle cosce, attraverso microcannule che non lasciano cicatrici, per poi essere iniettato nella zona del seno per riempirlo.

L’intervento tutto sommato non è invasivo. La paziente subisce un’anestesia solo alle mammelle e deve restare in ospedale solo nelle ore successive all’intervento, in Day Hospital.

La procedura prevede che, una volta aspirato il grasso laddove è in eccesso, questo venga purificato attraverso un rigoroso processo di sterilizzazione volto a eliminare cellule adipose morte o infette, e materiale ematico, per poi essere inserito nella zona da riempire per donare volume.

Gli svantaggi

Apparentemente, per semplicità, questa tecnica va scelta. In realtà presenta molti svantaggi.

Occorre infatti saper scegliere  con estrema precisione il punto in cui effettuare l’iniezione e la quantità di adipe necessaria.

Un cattivo accumulo di grasso nella mammella, infatti, potrebbe provocare dei noduli, granulomi, calcificazioni e cisti, con conseguente dolore e deformazione del seno.

Nei casi più gravi, quando, per esempio, si eccede con la quantità di grasso iniettata, ci si può imbattere addirittura in episodi di necrosi del tessuto mammario, se questo non venisse sufficientemente irrorato dai vasi sanguigni.

Per questo motivo, generalmente l’aumento di seno auspicato si aggira intorno a una taglia, dovendo iniettare dosi moderate di materiale adiposo.

E inoltre va anche considerato che circa il 30% delle cellule viene riassorbito dall’organismo, provocando uno svuotamento progressivo del seno.

Per questo, quindi, il lipofilling non viene considerato un intervento definitivo, soprattutto se non si valuta la possibilità di sottoporsi ciclicamente a nuove iniezioni. 

In conclusione, se il tuo desiderio è avere un seno prosperoso ma naturale, l’unica soluzione duratura, e dal successo assicurato, è la mastoplastica additiva.

 

Guarda la gallery Prima e dopo per la mastoplastica additiva

Filler al seno: perché è meglio di no?

Un’altra tipologia di tecnica accattivante per chi vorrebbe un seno più prosperoso evitando un vero intervento chirurgico appare quello del filler di acido ialuronico da iniettare nel seno, richiesta da tutte coloro che si trovano a combattere con un seno cadente, a seguito di gravidanze o dimagrimenti molto repentini.

L’acido ialuronico, materiale costitutivo di molti tessuti umani, viene utilizzato come riempitivo, da iniettare sotto la cute per spianare le rughe del viso.

Difficilmente questa tecnica è consigliabile per ridare volume al seno, tanto che dal 2020 in Europa è addirittura diventata proibita.

Infatti emerge una grave controindicazione in questo caso: la massa di acido, infatti, se iniettata nella mammella, costituisce una barriera che compromette la lettura delle indagini diagnostiche al seno.

I dati ci dicono, infatti, che nelle donne che si erano sottoposte al filler per aumentare il volume del seno ci sia stato un ritardo nella diagnosi dei tumori proprio per la cattiva lettura delle mammografie.

non improvvisare!

In ogni caso, il dott. Biagi raccomanda di rivolgersi a professionisti e non a chirurghi improvvisati o centri estetici.

È di fondamentale importanza essere molto scrupolosi durante l’iniezione, da eseguire in ambienti totalmente asettici e sterili.

Le conseguenze sono simili alla tecnica precedente: una mano inesperta infatti, potrebbe provocare un ammasso di materiale in un punto, con il rischio di formazione di granulomi che, oltre che antiestetici, sono anche molto pericolosi perché causa di infezioni anche mortali.

Va inoltre specificato che questa tipologia di intervento non solo è del tutto inadatta a risolvere il problema del seno cadente, seno ptosico in termini scientifici, ma, anzi, potrebbe aggravarne la situazione, rendendolo ancora più cadente.

In questo caso risolutivo è la mastopessi, con o senza eventuale inserimento di protesi mammarie che, in certi casi, possono essere abbinate o sostituite da dei tiranti in sospensione.

La mastopessi additiva risulta la miglior tecnica utilizzabile in questi casi perché riesce a risollevare, riposizionandola, la ghiandola mammaria, ridonandole volume e tono.

Tuttavia ogni caso è a sé specifico. Il dott. Biagi è sempre disponibile per una consulenza, per accertamenti e per valutare insieme quale sia la tecnica migliore da adottare in base alle caratteristiche del caso.

Non tenere per te i dubbi, contatta subito il dott. Biagi.

Foto di Maria Orlova da Pexels