Esami da eseguire prima di una mastoplastica.

Esami da eseguire prima di una mastoplastica.

Quali sono le regole da seguire prima di una mastoplastica.

Quando ci si sottopone a un intervento di mastoplastica additiva ci si espone a un intervento chirurgico vero e proprio, con tutti gli avvertimenti del caso e le regole da seguire attentamente.

Per questo il dott. Biagi prescrive una serie di analisi preoperatorie, basilari per eseguire un intervento sicuro e ridurre al minimo l’insorgenza di eventuali complicazioni.

In genere vengono richieste le analisi del sangue, un elettrocardiogramma e una mammografia.

 

Perché fare le analisi del sangue e un’ecografia mammaria?

Il prelievo del sangue deve essere effettuato non oltre un mese prima dalla data fissata per l’intervento, in modo che il risultato sia attendibile e non rischi di subire oscillazioni.

Da questi si valuta principalmente l’emocromo, la glicemia, la capacità coagulante del sangue e la funzionalità epatica e renale.

Insomma, meglio che siano il più recenti possibile. I valori che emergono sono fondamentali per stabilire a quali rischi eventuali la paziente rischia di andare incontro. Per esempio, emergessero problematiche di coagulazione, quali episodi di emofilia, il rischio di emorragie e di cattiva cicatrizzazione sarebbero molto elevate, dovendo procedere con un intervento piuttosto invasivo.

Così come difficoltà epatiche e renali potrebbero compromettere l’assunzione di certi farmaci e, in ogni caso, è sconsigliato sottoporsi a un’anestesia totale, anche se il dott. Biagi preferisce sostituirla con una sedazione profonda, oltre a un’anestesia locale delle mammelle.

 

Quindi, qualora i risultati delle analisi non confermino un perfetto stato di salute, il dott. Biagi decide se posticipare se non annullare l’intervento, in vista di condizioni migliori, proprio perché in tale caso la mastoplastica comporterebbe troppi rischi.

In questo caso è fondamentale supervisionare il buono stato dei tessuti mammari e del cuore prima di sottoporsi all’intervento. È un modo per assicurarsi che non vi siano problemi, dato che, soprattutto la mastoplastica sottoghiandolare, potrebbe comprometterne la lettura in caso di necessità futura.

Gli esami senologici sono uno strumento fondamentale per prevenire il tumore al seno. Le nuove tecnologie applicati a macchinari moderni e aggiornati permettono alle donne che hanno subito una mastoplatica di sottoporsi a ecografie mammarie con una lettura ben attendibile.

La protesi, infatti, costituisce una sorta di schermatura all’interno del seno, tale che i vecchi mezzi non erano in grado di decifrare eventuali masse anomale. Adesso non si corre più questo rischio, tanto che il dott. Biagi consiglia un’ecografia prima e dopo l’intervento per assicurarsi il buono stato di salute della paziente e per scongiurare eventuali complicazioni legate all’intervento.

 

A cosa fare attenzione?

Nelle due settimane precedenti, bisogna assolutamente smettere di fumare e bere alcolici.

L’assunzione di queste sostanze potrebbe confliggere con i farmaci da assumere dopo l’intervento, così come potrebbe favorire un forte sanguinamento.

Per lo stesso motivo, previa comunicazione al dott. Biagi, bisogna sospendere le cure farmacologiche a base di aspirina e ipobrufene, tutti gli antifiammatori e anti coagulanti che, fluidificando il sangue, possono provocare emorragie dopo l’intervento.

Però ogni caso è singolo e deve essere valutato con serietà, per cui, se una paziente necessita di particolari farmaci, questi devono essere segnalati al medico che valuterà eventuali interazioni con altri trattamenti poiché bisogna ricordarci che al risveglio la paziente avrà comunque bisogno di una terapia a base di analgesici e antifiammatori.

La paziente, inoltre, dovrà sospendere l’assunzione di contraccettivi e dosaggi ormonali, e comunicare tempestivamente la comparsa eventuale di sintomi influenzali, come tosse, raffreddore o mal di gola, o di altra natura, in modo che possa essere valutata l’ipotesi di rimandare l’intervento. È essenziale che chi sta per operarsi sia in forma smagliante.

Come quasi sempre si raccomanda in questi casi, il dott. Biagi impone il digiuno, compresa l’assunzione di liquidi, almeno dalle 22 della sera prima.

Per ogni dubbio e perplessità, il dott. Biagi è a disposizione per chiarimenti e per valutare i casi singoli delle pazienti perché mai può esistere un decalogo comune.

 

Foto di Oles kanebckuu da Pexels