La mastoplastica additiva è sempre l’unica soluzione?

La mastoplastica additiva è sempre l’unica soluzione?

Esistono alternative alla chirurgia?

 

Viviamo in una società ormai fortemente influenzata da canoni di bellezza fuorvianti e motori di insicurezza e frustrazione. I social, la televisione, le pubblicità ci inondano di immagini promotrici di bellezze perfette ma artificiali, non attinenti al vero.

Bisogna sempre ricordarci che la maggior parte dei modelli femminili in cui  ci imbattiamo non è naturale, ma nel raggiungimento della propria estetica hanno fatto ricorso a interventi di chirurgia plastica in varie parti del corpo.

Il dott. Biagi è fermamente sostenitore di questo pensiero.

Le persone che si rivolgono a lui sono quasi sempre mosse dal desiderio di raggiungere obiettivi estetici simili a qualcun altro. “Lei ha un bel seno, lo voglio uguale”. Ma quasi mai questo è realizzabile.

Non esiste una soluzione preconfezionata, ogni fisico ha la sua particolarità e come tale deve essere rispettato.

Il dott. Biagi è disponibile ad ascoltare le esigenze di tutte le sue pazienti per accompagnarle in un percorso emotivo finalizzato al raggiungimento della piena consapevolezza di sé. Questo implica, talvolta, anche la presa di coscienza che la chirurgia plastica non sia la soluzione definitiva.

La chirurgia serve ed è utile, ma dai colloqui può emergere che le richieste siano mosse da altre motivazioni che non richiedono necessariamente un intervento, o meglio, in certi casi questo non sarebbe comunque risolutivo.

A quel punto il dott. Biagi può consigliare un supporto psicologico per fortificare l’autostima della paziente, oppure, un procedimento mirato alla risoluzione di problemi fisici, come un cambio di alimentazione o un buon allenamento.

Come è ovvio, poi, ci sono casi in cui la mano del chirurgo diventa essenziale. Approfondiamo la questione e valutiamo insieme le possibilità.

 

Quali sono le possibilità?

Nel caso in cui una paziente si presenti con il problema del seno cadente, il dott. Biagi provvede a una visita approfondita per indagarne le cause.

Dal momento che viene stabilito che non si tratta di una reale patologia, e si è quindi scongiurata la possibilità di avere a che fare con un seno ptosico, e che quindi si escludano danneggiamenti ai legamenti, si può provare a procedere con un allenamento personalizzato, specifico per la tonificazione dei pettorali, i muscoli responsabili del sollevamento delle mammelle.

Anche in questo caso conviene rivolgersi a personale specializzato, a un personal trainer che costruisca una scheda di allenamento idonea alle esigenze della persona.

Un’altra possibilità, rivolta principalmente a donne che abbiano superato i 40 anni di età, riguarda un massaggio al seno da eseguire secondo regole specifiche.

Sempre nel caso in cui non sia accertata la presenza di un seno ptosico, si può procedere al massaggio per migliorare la circolazione nella zona, attivando la produzione di collagene ed elastina, per rassodarne i tessuti.

Può essere usato un olio o una crema rassodante, per rendere più fluido il movimento che deve essere leggero e deve produrre una forma a 8. Nella seconda fase è consigliato dare dei piccoli pizzichi alla pelle, partendo da sotto l’ascella, salendo per la clavicola, fino a interessare la mammella per intero.

Questo dimostra che tutto dipende dalle condizioni fisiche della paziente.

Se l’abbassamento del seno è dovuto a un normale processo fisiologico, e sempre se non sono danneggiati i legamenti che sollevano la mammella, l’esercizio dei pettorali può di gran lunga migliorare la situazione. Se, invece, il seno è ormai troppo vuoto nella parte alta e il capezzolo si è abbassato sotto il solco mammario, l’unico rimedio che può essere adottato è quello chirurgico.

 

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Quali sono gli interventi preferibili.

Quando è impossibile optare per rimedi alternativi, la chirurgia plastica corre in aiuto delle donne che vogliono avere un seno rifatto dall’effetto naturale. Nel caso in cui si voglia aumentare il volume del seno bisogna ricorrere a una mastoplastica additiva, realizzabile secondo la tecnica sottomuscolare, retroghiandolare e Dual plane.

Se, invece, lo svuotamento è dovuto a cause ulteriori, come un forte dimagrimento o il sopraggiungere dell’età si può valutare un intervento di mastopessi.

Spesso questo è l’intervento più praticabile perché mirato al risollevamento della mammella e all’eliminazione di tessuti in eccesso. In questa fase vengono ricollocati i legamenti di Cooper e da lì, l’aspetto del seno torna a essere più sodo e tonico.

Eventualmente, se il seno dovesse risultare troppo svuotato e rimpicciolito, si può pensare di procedere con una mastopessi additiva, un intervento completo che vuole sia rimodellare la struttura del complesso mammario, con la possibilità di aumentarne il volume.

Dal momento che ogni caso va valutato singolarmente, non aspettare e contatta il dott. Biagi per un consulto gratuito su quale sia la scelta migliore per te.

Foto di Anete Lusina da Pexels