Revisione tasca protesica.

Revisione tasca protesica.

 

Quando è necessaria e perché.

Va subito specificato che non è necessario revisionare la tasca protesica.

Questa è la terminologia tecnica che prevede di dover intervenire sulla tasca protesica a seguito di una mastoplastica additiva solo se nel decorso post operatorio si sono presentati dei problemi.

Al dott. Biagi capita di dover rimediare a situazioni negative dovute alla cattiva gestione di una precedente operazione.

Qui parliamo in maniera approfondita di cosa sia la revisione protesica, quando è necessaria e i tempi di guarigione.

 

 

Come si riconoscono i sintomi.

Il sintomo evidente di un imprevisto alla tasca protesica si nota dall’asimmetria mammaria.

Quando il seno appare difforme può essere un campanello d’allarme di qualcosa che non è andata come doveva. Quando siamo di fronte a questa condizione è evidente che le protesi si stanno muovendo.

Anche se a volte può sembrare che la protesi sia uscita dalla tasca, questi tipi di inconveniente è praticamente impossibile che si realizzino.

Piuttosto capita che le protesi si muovano verso l’alto e verso il basso, e anche in senso trasversale verso la parte controlaterale del seno.

Questo problema generalmente è legato a una cattiva gestione del primo intervento, quando il chirurgo sicuramente ha fatto un errore di valutazione sulla grandezza della tasca.

Se questa viene fatta troppo grande rispetto alla protesi da inserire, inevitabilmente si creerà uno spazio vuoto che permetterà all’impianto di spostarsi.

Fondamentale, inoltre, è indossare il reggiseno contenitivo per tutto il tempo previsto dal decorso post operatorio. La costrizione, che è normale essere fastidiosa, però garantisce il giusto posizionamento del seno in modo che le protesi, aderendo bene ai tessuti della mammella, finiscano per esserne inglobati.

 

 

Cos’è la tasca protesica e a cosa serve.

Durante un intervento di mastoplastica additiva, che sia sottomuscolare, retroghiandolare o Dual Plane, il dott. Biagi deve necessariamente ricavare nella zona della mammella uno spazio in grado di accogliere la protesi che deve essere inserita.

In tutte le tecniche applicabili, il chirurgo lavora per realizzare uno spazio tra i tessuti della mammella, la ghiandola e il muscolo pettorale che sia in linea con la forma della protesi prescelta. Sarà piuttosto grande se l’aumento di volume vuole essere di una certa importanza e più piccola se la misura è ridotta.

La tasca viene costruita ad hoc, in base alle necessità del caso specifico.

In base alle decisioni prese dal chirurgo in accordo con la paziente, le tasche possono essere ricavate incidendo:

 

-la zona periareolare: ossia l’areola mammaria.

-la zona ascellare: dove il seno si congiunge all’ascella.

-la zona sottomammaria: si tratta del tipo di incisione forse più invasiva, da realizzare nel punto in cui la mammella si stacca dal torace.

 

Queste tecniche variano in base alle esigenze del caso e al tipo di intervento che viene praticato.

Nel caso in cui si presentino delle complicazioni postume all’intervento, durante la convalescenza, il dott. Biagi può decidere di intervenire revisionando la tasca. Può capitare che l’intervento debba riguardare entrambi i seni o soltanto uno.

 

Come si procede?

Come abbiamo già detto, la revisione della tasca protesica non è obbligatoria, ma necessaria solo in caso di necessità. In base ai casi, il dott. Biagi può decidere di intervenire secondo tre strategie:

  • Se lo spostamento è laterale, il chirurgo procede ricollocando la protesi verso il centro del corpo.
  • Se la protesi di sposta verso il basso, il dott. Biagi applica un restringimento della tasca nella parte inferiore, in modo che la protesi salga verso l’alto e qui si mantenga.
  • Se la tasca risulta essere troppo larga, con appositi punti di sutura si può rimpicciolire lo spazio, in modo che la protesi non possa spostarsi.

 

Se credi di aver avuto disturbi di questo tipo, rivolgiti al dott. Biagi che sicuramente saprà consigliarti al meglio su quale sia la problematica che ti affligge e come risolverla.

 

Foto di cottonbro da Pexels