Dolore tra un seno e l’altro? Ecco ciò che devi fare.

Dolore tra un seno e l’altro? Ecco ciò che devi fare.

Ciò che dovresti fare se senti dolore tra un seno e l’altro, nella zona dello sterno, dopo la mastoplastica additiva.

Se senti dolore tra un seno e l’altro dopo una mastoplastica additiva sottomuscolaresottoghiandolare o dual plane, dovresti prima di tutto indagare sulle cause di queste fitte dolorose.

È infatti molto importante comprendere se questo dolore sia legato alla mastoplastica oppure se la causa sia totalmente estranea all’intervento.

Un dolore allo sterno potrebbe infatti non essere correlato all’introduzione delle protesi, a meno che non si verifichino delle situazioni particolari di cui ti parleremo.

Il nostro consiglio è, prima di tutto, quello di contattare un medico di base e/o il tuo chirurgo estetico e parlargli del problema. Solo loro, una volta svolti gli opportuni esami, potranno dirti cosa significhi il tuo dolore tra i seni.

È possibile ipotizzare le cause del dolore allo sterno?

In realtà fare delle ipotesi senza avere alcun dato alla mano, semplicemente con delle ricerche su Internet, è assolutamente sconsigliato. Prima di tutto rischieresti di spaventarti (magari inutilmente)… In secondo luogo puoi ricevere una diagnosi soltanto dopo aver svolto esami dettagliati, come ad esempio un’ecografia.

Sono molteplici le cause che potrebbero provocare il tuo dolore allo sterno, ovvero l’osso situato al centro del torace, proprio tra un seno e l’altro.

Ad esempio potrebbe semplicemente essere la conseguenza del reflusso gastroesofageo, di un trauma o dell’ansia.

Non preoccuparti eccessivamente, oppure sfrutta la tua apprensione per fare subito una telefonata al medico e prenotare una visita, come ti abbiamo già suggerito di fare.

 

E se il dolore tra i seni dipendesse dalla mastoplastica additiva?

Se il tuo intervento di mastoplastica additiva è molto recente, è piuttosto normale sentire dolore ma è comunque raro sentirlo allo sterno. Di solito si provano fitte dolorose molto blande per circa 3 o 4 giorni dopo una sottoghiandolare o una dual plane, che si possono protrarre fino a 7 o 10 giorni dopo una mastoplastica additiva sottomuscolare.

Ma i dolori, di solito, sono relativi alla zona delle mammelle ed eventualmente dei muscoli pettorali, non allo sterno.

Anche un ematoma al seno o un sieroma post chirurgico non dovrebbero darti questa sintomatologia. Queste complicanze di solito si manifestano con gonfiore, forte dolore al seno (non allo sterno) e, nel caso dell’ematoma, un livido del diametro maggiore di 2 cm.

Un dolore tra un seno e l’altro è più probabile qualora tu abbia svolto una mastoplastica molti anni fa e/o il tuo chirurgo abbia utilizzato protesi di scarsa qualità.

In questo caso il dolore nella zona dello sterno (o in un’altra area) potrebbe essere motivato da una rottura della protesi.

Aspetta un attimo prima di entrare nel panico! Nel prossimo paragrafo ti parliamo nel dettaglio della rottura delle protesi mammarie, ma ricorda che questo approfondimento non sostituisce in alcun modo il parere di un medico.

Se hai un dolore persistente allo sterno e non chiami il tuo medico di base, il tuo chirurgo o un altro specialista, con tutta probabilità non saprai mai le cause di questo sintomo.

Rottura delle protesi mammarie e dolore allo sterno: quando ci può essere una correlazione?

È importante precisare che la rottura delle protesi non è un evento che si verifica tutti i giorni. Se durante una mastoplastica additiva il tuo chirurgo ha utilizzato impianti di elevata qualità, il tasso di incidenza della loro rottura è sicuramente bassissimo.

Per questo è fondamentale che, ancor prima di prenotare l’intervento, le pazienti si informino riguardo la tipologia di protesi che il chirurgo userà durante la mastoplastica.

Ad esempio Dottor Cristiano Biagi utilizza le protesi ergonomiche e rotonde Motiva, tra le migliori sul mercato. Non a caso il tasso di incidenza della loro rottura è inferiore allo 0,1%.

Discorso diverso va fatto per protesi molto vecchie e/o di scarsa qualità, come le Allergan e le P.I.P., protesi ritirate dal commercio in tutto il mondo. Oltre che favorire lo sviluppo del Linfoma Anaplastico (una tipologia di tumore molto rara), questi impianti protesici presentano materiali scadenti e un elevato rischio di rottura.

Queste non sono le uniche protesi a rischio. Per esempio se hai svolto un intervento all’estero il chirurgo potrebbe aver utilizzato delle protesi non ammesse in Italia perché di scarsa qualità.

Ti rispecchi in una di queste situazioni (ovvero intervento svolto oltre 10 anni fa, protesi non certificate in Italia, protesi ritirate dal mercato)? Allora ti consigliamo di leggere il seguente paragrafo per comprendere se il dolore allo sterno possa essere motivato dalla rottura degli impianti.

 

Sintomi della rottura delle protesi mammarie

I sintomi della rottura delle protesi mammarie sono diversi a seconda della situazione. Ecco di seguito un semplice specchietto che può aiutarti a riconoscerli:

  • Rottura protesi salina: in questo caso il seno si svuota molto rapidamente e la soluzione salina viene assorbita dall’organismo senza generare conseguenze (se non il fastidio di doversi sottoporre a una nuova mastoplastica). Difficilmente una situazione del genere causa dolore allo sterno o ad altre zone del corpo; si manifesta semplicemente con lo sgonfiamento della mammella.
  • Rottura intracapsulare di una protesi in gel di silicone: le nuove protesi mammarie di qualità presentano un gel altamente coeso che, anche in seguito a rottura, non fuoriesce del tessuto cicatriziale che racchiude gli impianti (capsula periprotesica). Potresti accorgerti della loro rottura solo in seguito a una mammografia o a un’ecografia mammaria, in quanto il gel dovrebbe rimanere in sede. In alternativa potrebbe verificarsi una lieve deformazione del seno. Anche in questo caso le possibilità che il danneggiamento delle protesi ti provochi dolore allo sterno sono molto basse.
  • Rottura extracapsulare delle protesi di silicone: gli impianti mammari di scarsa qualità presentano solitamente un gel di silicone poco coeso. In caso di rottura, il silicone può stravasare dal tessuto cicatriziale che circonda le protesi. Al contrario della soluzione salina, questo materiale non viene assorbito completamente dall’organismo. Anzi, può causare forti infiammazioni, dolori e perfino gonfiore dei linfonodi. In caso di rottura extracapsulare è inoltre probabile notare strani rigonfiamenti, simili a delle bolle d’aria, che causano dolore al tatto.

Se, oltre alla deformazione della mammella e ad eventuali sintomi di un’infiammazione, tra un seno e l’altro trovi un rigonfiamento doloroso (ovvero la causa del tuo dolore allo sterno) è possibile che una protesi si sia rotta.

Naturalmente e zone doloranti possono essere anche altre, non solo lo sterno!

Ricorda però che i casi di rottura sono molto rari – a meno che non siano state utilizzate protesi di scarsa qualità – e che solo una mammografia e/o un’ecografia mammaria possono darti una risposta certa riguarda questa ipotesi.

Per qualsiasi altra informazione contatta Dottor Cristiano Biagi, specializzato anche in interventi di mastoplastica correttiva. Dopo accurate visite saprà dirti se sia il caso di operare nuovamente il tuo seno… O se le cause del dolore non siano riconducibili alla tua mastoplastica.

 

Foto di Tim Samuel da Pexels