Estate e mastoplastica: come comportarsi. Come salvaguardare le cicatrici?

Estate e mastoplastica: come comportarsi. Come salvaguardare le cicatrici?

Estate e mastoplastica può essere problematico, vediamo cosa si può fare

L’estate e caldo danno problemi alla mastoplastica?

Molte pazienti del dott. Biagi decidono di fissare l’intervento a fine autunno per poter dedicare i mesi freddi alla convalescenza, in previsione di una piena ripresa in primavera, giusto in tempo per la stagione balnerare.

Secondo il dott. Biagi, infatti, è consigliabile eseguire interventi chirurgici durante l’inverno poiché caldo e sudorazione non sono buoni amici di una corretta guarigione. Non lo è certamente l’esposizione al sole  principale passatempo e ristoro durante le assolate giornate estive.

Nel caso di una mastoplastica, poi, le cicatrici hanno bisogno del loro tempo per stabilizzarsi e rimarginarsi per congiurare il rischio di infezioni.

Il calore potrebbe invece avviare un fastidioso processo infiammatorio, motivo per cui il dott. Biagi proibisce l’esposizione al sole o a lampade UV almeno nelle prime settimane di degenza.

Inoltre le croste che si formano alla base della protesi hanno bisogno di continua idratazione: consigliatissima è una crema in gel di silicone medicale che serve non solo a lenire e a prevenire la proliferazione dei batteri, ma anche la deformazione della cicatrice, in modo che questa si uniformi al resto della pelle e diventi impercettibile.

Addirittura è consigliabile, qualora si esegua l’intervento l’estate e il caldo, soggiornare nell’immediatezza post operatoria in un luogo fresco provvisto di aria condizionata, proprio per evitare di sottoporre il corpo a uno stress da accaldamento.

Proibito il mare in questo caso!

 

Come comportarsi al sole?

Quando andiamo al mare, bisogna tener presente una serie di attività collaterali, quali bagni e docce rinfrescanti, perché rischiare un colpo di sole potrebbe essere altrettanto dannoso.

Anche se la paziente si sente in forma, e le cicatrici sembrano guarite bene, è comunque preferibile aspettare tre o quattro settimane dall’intervento prima di bagnarsi in mare o in piscina.

A quel punto, soprattutto in piscina, l’immersione deve essere di breve durata, giusto quanto basta per raffreddare il corpo,  perché in ambienti umidi la carica batterica è piuttosto alta, così come è alto il rischio di contrarre infezioni.

Un altro fattore da non sottovalutare è l’uso di un costume idoneo, che deve essere senza ferretto e senza costrizione sotto il seno, magari intero in modo che non vi siano cuciture che sfregano sulle ferite, irritandole. Questi sono gli stessi accorgimenti che devono essere adottati anche per la scelta della biancheria intima.

Nel caso in cui la mastoplastica sia stata eseguita inserendo le protesi con un’incisione sottoascellare, diventa più problematico coprire le ferite con della stoffa, per cui il dott. Biagi prescrive dei cerotti in silicone adatti a questo scopo.

I cerotti sono molto raccomandati perché non solo proteggono le ferite dall’esposizione diretta ma, grazie al loro strato siliconato, costituiscono una membrana protettiva. Essendo impermeabili resistono ai bagni in mare e in piscina per più di 12 ore, senza bisogno di cambiarli ogni volta.

In generale è consigliato cospargere le cicatrici con una crema a protezione totale per almeno un anno dall’intervento perché, con l’azione dei raggi solari, potrebbero diventare scure in maniera irreversibile. Non avrebbe senso sfoggiare un seno naturale con la spia di cicatrici chirurgiche!

 

Ricapitolando:

Il dott. Biagi spiega quali sono dei semplici accorgimenti per evitare segni indelebili.

Principalmente bisogna mantenere le cicatrici ben idratate dalla terza settimana in poi, quando la grana della pelle si impegna a creare un nuovo tessuto epiteliale. Durante questa fase le ferite risultano molto irregolari, sono arrossate ma non devono più sanguinare. Questo è il momento di abbondare con la crema al silicone.

Durante  l’estate e il caldo non bisogna mai esporsi direttamente ai raggi solari, ma è sempre preferibile indossare qualche schermatura, che sia in tessuto o i cerotti al silicone, e mai restare troppo tempo in acqua.

Le ferite devono essere deterse almeno 2 o 3 volte al giorno, per eliminare tracce di sporcizia dovuta alla sudorazione.

È importante procedere con delicatezza, evitando pressioni e gesti bruschi, ma massaggiando lentamente la ferita in modo da favorire anche la circolazione sanguigna.

 

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In quest’ottica, bisogna fare molta attenzione alla temperatura di tutto ciò che entra in contatto con la cicatrice. Inizialmente, infatti, la zona risulta insensibile e la, mancata percezione del caldo e del freddo, costituisce un fattore di rischio per la corretta guarigione dei tessuti.

Il dott. Biagi specifica che, talvolta, la formazione di cicatrici anomale può essere dovuto a fattori genetici. Qualora tale malformazione possa essere invalidante, è possibile ricorrere a un piccolo intervento chirurgico per rimuovere il tessuto cicatriziale in eccesso e ridare alla ferita una conformazione liscia e non antiestetica.

Il dott. Biagi è disponibile per rispondere a tutte le tue domande!

Foto di Dalila Dalprat da Pexels