Mastoplastica additiva effetto naturale. Tutti i vantaggi di una scelta etica

Mastoplastica additiva effetto naturale. Tutti i vantaggi di una scelta etica

Molte pazienti mi chiedono come si possa ottenere un effetto naturale con una mastoplastica additiva. Innanzitutto, è importante precisare che la tecnica operativa impiegata svolge un ruolo importantissimo. La scelta della giusta protesi o l’uso del lipofilling possono aiutare a raggiungere una forma più piena e armonica del seno senza stravolgere le proporzioni del corpo.

 

Come riconoscere un seno ad effetto naturale

In linea di massima, in seguito alla mastoplastica additiva o al lipofilling il seno acquisisce maggiore morbidezza intorno ai 2-3 mesi successivi all’intervento. In quel lasso di tempo, infatti, il seno sarà “tornato in posizione”

Nelle prime settimane infatti le protesi spesso risultano leggermente alte, per una leggera contrattura del muscolo. Questo “scalino” si risolve spontaneamente e indossando lo specifico reggiseno con fascia (che esercita una spinta in basso sul muscolo), così le protesi “scenderanno” appena un po’, garantendo un ottimo e naturale risultato.  Anche il volume delle mammelle dovrà essere valutato  in via definitiva solo dopo 3-6 mesi, cioè quando scomparirà l’edema fisiologico che sempre si manifesta dopo l’intervento.

La cura nell’indossare il reggiseno postoperatorio durante il periodo prescritto di 30 giorni aiuta proprio il nuovo seno ad adattarsi in maniera più fisiologica possibile alla nuova condizione. Trascorso questo tempo,  potranno essere indossati i comuni reggiseni, evitando però quelli “col ferretto” nel caso di impianto di protesi dal solco mammario: questi potranno essere indossati solo dopo 2-3 mesi.

L’utilizzo abituale di un comune reggiseno è raccomandato soprattutto nei casi di impianto di protesi voluminose. Se la paziente pratica sport di contatto, dovrà indossare durante l’attività fisica un reggiseno sportivo stretto.

 

Mastoplastica additiva e cicatrici: come gestirle

La disposizione strategica delle incisioni è fondamentale per tenere nascosti gli esiti cicatriziali. Il solco mammario, il cavo ascellare o tra la cute bianca e la regione emiperiareolare. La scelta della via di inserimento viene stabilita dal chirurgo e dalla paziente che valuterà se “passare” dall’areola, dal solco o dall’ascella in base alle dimensioni delle areole e delle protesi: protesi grandi non potranno facilmente essere inserite attraverso areole piccole, ma dovranno essere impiantate dal solco mammario o dall’ascella. Dopo pochi mesi dall’intervento, tutte le incisioni risulteranno pressoché invisibili.

Foto di Barbara Ribeiro su Pexels