Mastoplastica ricostruttiva: complicanze e soluzioni

Mastoplastica ricostruttiva: complicanze e soluzioni

La mastoplastica ricostruttiva ha per me un valore morale oltre che clinico molto alto. Tantissime pazienti che si sono rivolte a me al termine di un percorso oncologico mi hanno chiesto quali potessero essere le controindicazioni di un intervento di questo tipo. Tengo a tranquillizzare tutte le donne con queste parole: la mastoplastica ricostruttiva è una procedura molto spesso collaudata che ha una certa percentuale di successo. In alcuni casi possono esservi delle complicanze, vediamo insieme quali sono e come superarle. 

Mastoplastica ricostruttiva: rischi, complicanze e cura

Una delle complicanze più comuni è senz’altro il sieroma che consiste nella formazione di un liquido nell’area di impianto della protesi mammaria. La presenza del liquido nel caso di protesi anatomiche può favorirne la rotazione e dare al seno un aspetto sgradevole. In questo caso si procede al drenaggio per eliminare il liquido stesso.  Qualora sia in corso un’infezione e la terapia antibiotica non dia un esito positivo, si procede alla rimozione delle protesi e alla ricostruzione del seno. Un’altra complicanza che può verificarsi è la contrattura capsulare che consiste nella creazione da parte del corpo di una capsula fibrosa intorno alle protesi che conferisce una forma innaturale al seno e, in alcuni casi, dolore. Spesso si ricorre a un nuovo intervento chirurgico per ritornare a uno stato ottimale. 

Consigli e indicazioni terapeutiche 

Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di rivolgersi al chirurgo che ha effettuato la ricostruzione sin dalla comparsa dei primi sintomi. Nel caso non fosse possibile è consigliabile rivolgersi a un chirurgo estetico o a un chirurgo plastico specializzato in tema mammario affinché la paziente possa ritrovare la migliore condizione fisica e risolvere gli esiti patologici della complicanze. 

Foto di Cottobro su Pexels