Decreto anticipi IVA in Chirurgia e Medicina estetica: tra normativa ed etica

Decreto anticipi IVA in Chirurgia e Medicina estetica: tra normativa ed etica

Ho deciso di dedicare questo post al delicato tema del Decreto anticipi IVA  sulle prestazioni di medicina e chirurgia estetica. Per quanto possa apparire inconsueto, si tratta di un’informazione di tipo fiscale ma che ha dei risvolti etici e professionali importantissimi, che riguardano la tutela delle persone che si rivolgono al proprio medico di riferimento. Voglio specificare che, in ogni ambulatorio dove esercito, le nuove normative sull’IVA su tutte le prestazioni saranno applicate nel pieno rispetto delle disposizioni ministeriali.

Medicina e Chirurgia estetica: differenze di aliquota per le procedure

Facciamo chiarezza. Il Dl n 145/2023 più noto come Decreto anticipi, prevede all’articolo 4-ter estende l’esenzione Iva per le prestazioni sanitarie di chirurgia estetica rese alla persona volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute ovvero a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica, solo a condizione che tali finalità terapeutiche risultino da apposita attestazione medica. Tutte le altre prestazioni di natura meramente estetica prive di correlazione certificata tra procedura e problema di salute della persona saranno soggette invece al regime di IVA ordinario.

I risvolti etici di questo provvedimento

In quanto socio AICPE, concordo con la necessità del rispetto di questa norma che ci pone un ulteriore motivo di riflessione; se le procedure meramente estetiche saranno soggette all’IVA si assisterà a una progressivo arginarsi del fenomeno della chirurgia plastica ed estetica spregiudicata e low cost, anche in paesi stranieri. Un medico estetico, un chirurgo estetico o plastico che non ottempera alle normative espone a un grave rischio la persona che si rivolge a lui. Il mio dovere come specialista è quello di rispettare ogni paziente e di proteggerne la salute e la sicurezza.

Foto di Anna Shvets su Pexels