Decorso post operatorio e tempi di recupero dopo una mastoplastica additiva.

Decorso post operatorio e tempi di recupero dopo una mastoplastica additiva.

 

Dopo quanto si ritorna alla normalità?

La gestione del dolore e il ritorno alla vita normale sono i principali motivi di preoccupazione per chi decide di rifarsi il seno.

Bisogna sempre considerare che la ripresa è molto soggettiva, dipende dagli individui e dalla loro capacità, anche psicologica, di affrontare un intervento chirurgico.

Tuttavia nel caso di una mastoplastica ci sono delle regole da seguire e dei parametri cui attenersi per poter stabilire che tutto stia procedendo secondo le aspettative che il dott. Biagi spiega in maniera esaustiva nei colloqui preoperatori. Prima di tutto va detto che i tempi di recupero dipendono anche dalla tipologia di intervento eseguito: nel caso di una mastoplastica retroghiandolare o di una Dual plane la convalescenza è più rapida, mentre la sottomuscolare potrebbe rivelarsi più lenta. È l’intervento più invasivo poiché la procedura prevede lo scollamento dei tessuti muscolari al fine di ricavare una sorta di tasca in cui inserire la protesi, e ciò, quindi, comporta una degenza più lunga e più bisognosa di accorgimenti.

In linea di massima, però, il dott. Biagi raccomanda riposo e massima attenzione.

 

Come bisogna comportarsi dopo una mastoplastica?

A prescindere dal tipo di mastoplastica, nella prima settimana dall’intervento è consigliato riposo assoluto, riducendo al minimo gli sforzi di braccia e busto, con particolare accortezza anche per i piccoli gesti quotidiani. Un banale movimento come pettinarsi, infatti, può comportare dei rischi, soprattutto nel caso della sottomuscolare, la più vulnerabile a sollecitazioni. In questo caso, infatti, lo stiramento dei muscoli pettorali può provocare dolore e compromettere la guarigione delle ferite. Il dott. Biagi raccomanda che dopo una mastoplastica i movimenti delle braccia devono avvenire gradualmente e senza insistenza, da interrompere non appena si avverte dolore. Bisogna avere pazienza. L’immobilità delle braccia, che varia dalle due alle quattro settimane, infatti, è basilare perché si formi correttamente il tessuto cicatriziale intorno alle protesi, in modo che queste rimangano in posizione, e gesti repentini potrebbero comprometterne la giusta guarigione, rischiando la fuoriuscita dell’impianto dalla tasca. Talvolta il danno è riparabile solo chirurgicamente ed è quindi molto svantaggioso doversi sottoporre a un nuovo intervento a breve distanza dal primo. È scontato segnalare che in base a queste avvertenze, la ripresa di tutte le attività quotidiane devono andare di pari passo. È possibile fare una doccia, non il bagno per salvaguardare le croste che si stanno formando sulle ferite, limitando i movimenti del busto ma assolutamente sconsigliato lavarsi i capelli da sole. Inutile dire che è vietata per oltre un mese attività fisica e corsa. Entrambe le attività sollecitano troppo seno e braccia e, trascorso il periodo di convalescenza previsto, è d’obbligo ricominciare gradualmente sempre indossando il reggiseno contenitivo. Se l’allenamento prevede solo la parte inferiore del corpo, si può riprendere dopo almeno due settimane.

 

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Ma oltre a queste attività che, tutto sommato, in un decorso post operatorio possono risultare extraordinarie, quello che più preme alle pazienti del dott. Biagi è il ritorno alla vita di tutti i giorni, e all’autonomia personale. Al di là, quindi, di circostanze particolari che prevendono sforzi da evitare, come abbiamo già detto, si può tornare a lavoro dopo circa dieci giorni dall’operazione, anche se sarebbe preferibile stare a riposo per circa un mese. Va però specificato che l’INPS non riconosce il periodo di degenza come malattia, essendo la mastoplastica considerata chirurgia estetica, ammesso che questa non sia conseguente a una mastectomia. La legge italiana, infatti, prevede un indennizzo solo nel caso in cui un intervento sia necessario alla sopravvivenza della persona. Ma un periodo di riposo è assolutamente necessario che, purtroppo, dovrà essere coperto dalle ferie. Per questo, bisogna assicurarsi di averne a sufficienza per coprire il periodo di degenza, per evitare un rientro frettoloso che può compromettere la salute.

I tempi di recupero vengono generalmente valutati dal chirurgo in base alla reazione della paziente, e nel fare questo, il dott. Biagi calcola tutta una serie di attività collaterali per la ripresa della vita normale. Mantenendo una posizione eretta e piuttosto ferma è possibile tornare a guidare dopo un paio di settimane, mentre, per svolgere le pulizie domestiche è preferibile richiedere un aiuto e rimandare fino a guarigione ultimata. Bisogna specificare che la paziente non viene lasciata da sola durante il decorso post operatorio ma il dott. Biagi fissa delle visite di controllo a cadenze regolari per valutare in corso d’opera il processo di guarigione.

La prima visita viene fissata nell’arco della prima settimana, per prendere visione e medicare le ferite, e poi dopo due settimane, un mese e novanta giorni dall’intervento. Una volta scongiurato il rischio di complicazioni, basterà una visita dopo un anno, per accertarsi del buon esito dell’intervento. A questo punto il dott. Biagi preferisce far sottoporre la paziente a un’ecografia mammaria per fugare eventuali dubbi non riscontrabili da una visita esterna.

La tranquillità è la prima arma. Per una giusta guarigione occorre pazienza e riposo. Inoltre l’assistenza da parte del dott. Biagi è garantita in tutti i momenti. Non esitare a rivolgerti a lui nel caso tu abbia dubbi!

Photo by C Drying on Unsplash